Omicidio Cerciello Rega, assolto il carabiniere che bendò Hjorth in caserma: le motivazioni della sentenza

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Assolto il carabiniere che bendò Hjorth – Assolto “perché il fatto non costituisce reato”. Oggi si chiude definitivamente, con le motivazioni della sentenza, la vicenda giudiziaria del maresciallo Fabio Manganaro, il carabiniere accusato di misura di rigore non consentita dalla legge per aver bendato Gabriel Natale Hjorth, il ventenne americano arrestato con l’amico Finnegan Lee Elder per l’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega.

La sentenza è stata decisa dai giudici della I sezione della corte d’appello di Roma. In primo grado il militare aveva avuto due mesi di pena, con pena sospesa. Accolta, in sostanza, la richiesta del pg. Oggi depositate le motivazioni.

Assolto il carabiniere che bendò Hjorth in caserma: le motivazioni della sentenza

“La scelta del bendaggio degli occhi è stata presa nella immediatezza, certamente non è stata programmata ed è risultata un’azione estemporanea e d’impeto in quanto Manganaro ha utilizzato il primo accessorio che casualmente ha rinvenuto nella stanza ovvero un foulard lasciato in precedenza da qualcuno sull’attaccapanni della stanza stessa.

La mancanza di prova certa della durata del bendaggio stesso non può escludere che la stessa privazione del visus del giovane fermato si sia limitata a un numero indeterminato, ma limitato di minuti….deve pure considerarsi che Manganaro, in quel contesto ambientale assai complicato, ha dovuto prendere da solo e senza il supporto delle gerarchie superiori e senza potersi confrontare con altri colleghi, delle decisioni immediate importanti sulla gestione della persona fermata”.

Gli avvocati Roberto De Vita e Valentina Guerrisi confidano, per il loro assistito, in un incontro con il Comandante Generale Teo Luzi come gesto simbolico riparativo per tutta la sofferenza patita in solitudine dal sottufficiale e dalla sua famiglia”.

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